Giornata mondiale contro il cancro al seno
La giornata mondiale contro il cancro al seno è il 19 ottobre e il suo obiettivo è sensibilizzare sul tema, promuovendo la prevenzione e la diagnosi precoce. Il simbolo di questa giornata è il fiocco rosa.
Il tumore al seno è la neoplasia maligna più frequente fra le donne di tutte le età ed è la principale causa di morte nella popolazione femminile oltre i 35 anni. Anche gli uomini, seppure occasionalmente, possono sviluppare questa malattia (1 caso ogni 100 tumori del seno). Il tumore al seno, noto anche come carcinoma mammario, è una forma di cancro che si sviluppa quando le cellule della ghiandola mammaria crescono e si dividono in modo anomalo e incontrollato. La malattia può rimanere circoscritta alla mammella oppure estendersi ai tessuti circostanti e ad altri organi del corpo (metastasi). Le possibilità di trattamento e guarigione variano in base allo stadio in cui il tumore viene diagnosticato e alle sue specifiche caratteristiche biologiche. Esistono infatti diversi tipi di cancro al seno, ciascuno con un comportamento diverso in termini di crescita e risposta alle terapie.
Circa l’85% dei casi di tumore al seno ha origine nei dotti mammari, mentre il restante 15% si sviluppa nei lobuli. Rispetto ad altri tipi di cancro che colpiscono diversi organi o sistemi del corpo, i tumori mammari tendono ad avere una crescita più lenta: un nodulo può impiegare fino a 10 anni per diventare abbastanza grande da poter essere rilevato al tatto. Tuttavia, esistono forme più aggressive che si sviluppano e progrediscono in modo molto più rapido.
Nel mondo vengono registrati oltre 1,6 milioni di casi ogni anno. Negli ultimi 25 anni, nei paesi occidentali, il tasso di mortalità per tumore al seno è progressivamente diminuito e oggi le possibilità di guarigione sono molto alte, superando il 90% se la diagnosi avviene in una fase precoce. Nonostante i progressi nella prevenzione e nelle cure, il carcinoma mammario continua a rappresentare la prima causa di morte oncologica tra le donne a livello globale. Le stime indicano che, entro il 2025, questa malattia potrebbe causare la morte di quasi 6 milioni di donne in tutto il mondo.
Nelle cellule tumorali, in generale, uno o più geni risultano danneggiati o malfunzionanti. Questo porta la cellula a comportarsi in modo anomalo, quasi “fuori controllo”, iniziando a replicarsi in maniera eccessiva e disordinata. Le mutazioni, ovvero le modifiche nel materiale genetico, tendono ad accumularsi nel tempo. Di solito, non è una singola mutazione a causare il tumore, ma un insieme di alterazioni che si sviluppano progressivamente, rendendo il processo di formazione del cancro
generalmente lungo e complesso.
Le mutazioni genetiche che possono dare origine a un tumore hanno diverse cause. In alcuni casi, piuttosto rari, sono ereditarie, cioè già presenti nel DNA dei genitori e trasmesse ai figli. Tuttavia, nella grande maggioranza dei casi, queste mutazioni derivano da errori casuali che avvengono durante la replicazione del DNA, prima che una cellula si divida, oppure da danni causati da agenti esterni di natura chimica, fisica o biologica. Tra questi ci sono, ad esempio, il fumo di sigaretta, l’alcol, alcune sostanze chimiche, i raggi UV e molti altri fattori. Va anche tenuta in considerazione la predisposizione personale: gli stessi fattori mutageni possono avere effetti diversi a seconda della sensibilità individuale. La prevenzione è dunque fondamentale e ognuno dovrebbe essere informato: un’alimentazione sana ed equilibrata, associata all’attività fisica, abbassano il rischio di sviluppare un tumore. È fondamentale, nel caso specifico del cancro al seno, praticare l’autopalpazione a partire dai 25 anni d’età per poter intervenire subito in caso di anomalie.
Hristova Kristina
Zoppi Lorenzo
Classe 5A
Ultima revisione il 11-10-2025