Criteri di valutazione e condotta

CRITERI DI VALUTAZIONE COMUNI
Sulla base del principio della pari dignità di tutte le discipline, il Collegio dei Docenti stabilisce i criteri generali comuni di valutazione, distinti tra 1° biennio (completamento dell’obbligo scolastico), 2° biennio e anno finale. Nel 1° e 2° anno del biennio iniziale di ogni indirizzo si ritiene che, in presenza di elementi positivi nell’impegno, nella partecipazione, nel metodo di studio, nel progresso rispetto ai livelli di partenza, si possa esprimere una valutazione di sufficienza nonostante carenze, purché non gravi e diffuse. In vista della certificazione delle competenze prevista al termine delle al termine del 2° anno, i dipartimenti predisporranno prove per competenze da somministrare alle classi seconde. In ottemperanza al D.M. 9 del 27/01/2010, i consigli di classe utilizzeranno le valutazioni effettuate nel percorso di istruzione di ogni studente, in modo che la certificazione descriva compiutamente l’avvenuta acquisizione delle competenze di base, che si traduce nella capacità dello studente di utilizzare conoscenze e abilità personali e sociali in contesti reali, con riferimento alle discipline/ambiti disciplinari che caratterizzano ciascun asse culturale. Nel 2° biennio e nell’anno conclusivo si ritengono necessarie una maggior assunzione di responsabilità e dimostrazione di maturità, oltre all’acquisizione di competenze specifiche. I docenti pensano sia imprescindibile dedicare una precisa attenzione al momento della valutazione, mediante l’attivazione e la moltiplicazione di occasioni per la riflessione ed il confronto su tale argomento. La valutazione, di cui si sottolinea la valenza formativa, è un processo continuo, che deve essere percepito dagli alunni e dalle famiglie come un momento di consapevolezza in ordine al progredire dell’apprendimento e non come un giudizio sulla persona. Essa scaturisce dalla verifica motivata da una serie di prove, scritte e orali , grafiche e pratiche e dalle osservazioni sistematiche degli insegnanti. Il persistente e diffuso profitto insufficiente nelle materie di indirizzo deve essere valutato attentamente in vista di un eventuale nuovo orientamento scolastico. A tal fine il Dirigente Scolastico e i docenti dei consigli di classe del primo biennio stabiliscono incontri mirati con le famiglie e gli alunni interessati (fine trimestre e metà pentamestre) per fare chiarezza sulle attitudini degli alunni in vista di nuovi percorsi di studio.
                          
CRITERI DI VALUTAZIONE DELL'INSEGNAMENTO TRASVERSALE DI EDUCAZIONE CIVICA
In linea con quanto previsto dalla Legge n.92/2019 e dalle Linee guida, l’insegnamento dell’Educazione civica è oggetto di valutazione periodica e finale. La valutazione tiene conto, attraverso l’osservazione, anche della partecipazione attiva degli alunni ai temi trattati. Il docente coordinatore della disciplina ha il compito di acquisire gli elementi conoscitivi dagli altri docenti e formulare la proposta di voto per lo scrutinio del trimestre e del pentamestre. La valutazione è coerente con i traguardi di competenza e gli obiettivi di apprendimento, declinati in conoscenze e abilità, indicati nella programmazione per l’insegnamento di educazione civica, come da griglia di valutazione allegata. In sede di valutazione del comportamento dell’alunno da parte del Consiglio di classe, si può tenere conto anche delle competenze conseguite nell’ambito dell’Educazione civica. Il voto concorre all’ammissione alla classe successiva e/o dell’esame di Stato e, nel triennio, all’attribuzione del credito scolastico.
Allegati

Tabella per l'assegnazione del voto di condotta

Griglia di valutazione per l'educazione civica