Pasqua di Pace

Bambina mia,
Per te avrei dato tutti i giardini
del mio regno, se fossi stata regina,
fino all’ultima rosa, fino all’ultima piuma.
Tutto il regno per te.
E invece ti lascio baracche e spine,
polveri pesanti su tutto lo scenario
battiti molto forti
palpebre cucite tutto intorno.
Ira nelle periferie della specie.
E al centro,
ira.
Ma tu non credere a chi dipinge l’umano
come una bestia zoppa e questo mondo
come una palla alla fine.
Non credere a chi tinge tutto di buio pesto e
di sangue. Lo fa perché è facile farlo.
Noi siamo solo confusi, credi.
Ma sentiamo. Sentiamo ancora.
Sentiamo ancora. Siamo ancora capaci
di amare qualcosa.
Ancora proviamo pietà.
Tocca a te, ora,
a te tocca la lavatura di queste croste
delle cortecce vive.
C’è splendore
in ogni cosa. Io l’ho visto.
Io ora lo vedo di più.
C’è splendore. Non avere paura.
Ciao faccia bella,
gioia più grande.
L’amore è il tuo destino.
Sempre. Nient’altro.
Nient’altro. Nient’altro.

Mariangela Gualtieri

Per chi ha perduto, per chi ha accolto, per chi spera, per chi teme, per chi è giovane, per chi è vecchio, per chi ha figli o nipoti, per chi è figlio o nipote, per chi si assume ogni giorno la fatica di amare, per chi ha la grazia di essere amato, per chi ha allievi, per chi ha maestri, per chi lavora, per chi presta servizio, per chi dona, per chi ha bisogno, per chi è umano in qualunque genere, luogo, nome, famiglia, popolo.

Una Pasqua di Pace. Perchè la pace ha bisogno di parole, sempre.

Michele, Piero e Lucina