Giornata internazionale delle persone con disabilità

OGGI. SCRIVERE IL NOME

Comincia con lo scrivere il tuo nome,

perché ne resti traccia, qualche segno di grafite

risonante nel bianco. Con poche lettere

sigla decenni di storia, il silenzio

della pagina pronto a spalancarsi,

ad accogliere e disperdere.

Spicca nel bianco e non è più bianco

ma voce la matita che attraversa il foglio,

e goccia a goccia qualcosa cede e ti si allarga dentro:

Pierluigi e dopo Cappello, in un sussurro un nome;

e dentro un nome, l’uomo che non concede a sé

i suoi stessi lineamenti, protetti da un’ottusità misericordiosa.

Leggero, come la cenere. Fresco, come l’aria fra le dita.

Scomparso, come una nuvola.

(da Stato di quiete, p. 53, BUR Rizzoli 2016)

Pierluigi Cappello nasce l'8 agosto 1967 a Gemona del Friuli. Ha frequentato la facoltà di Lettere all’università di Udine. Nel corso della sua carriera ha ricevuto numerosi premi e riconoscimenti, tra cui il Montale Europa (2004), il Bagutta Opera Prima (2007), il Viareggio-Rèpaci (2010). Collaboratore del Sole 24 Ore, nel 2012 gli è stato riconosciuto il premio Vittorio De Sica sotto l’Alto Patronato della Presidenza della Repubblica. Tra i suoi libri: Le nebbie (Campanotto, 2003), Mandate a dire all'imperatore (Crocetti, 2010), Questa libertà (Rizzoli, 2013), Ogni goccia balla il tango. Rime per Chiara e altri pulcini (Rizzoli, 2014). Tutte le sue poesie sono state raccolte in Un prato in pendio. Tutte le poesie 1992-2017, pubblicato da BUR nel 2018. Muore il 1 ottobre 2017 a Cassacco.

"Pierluigi picchiava contro gli spigoli, muovendosi su quelle ruote che erano le sue gambe da quando ebbe l’incidente in moto: 16 anni lui, una promessa dell’atletica leggera, gli stessi del suo amico che morì sul colpo. “Ma sarei diventato poeta lo stesso, anzi di più, anche meglio."

Ultima revisione il 03-12-2025