Una casa-museo milanese


Lunedì 13 gennaio noi ragazzi della III E, nell’ambito di una “giornata milanese” ci siamo recati a visitare la Casa museo “Poldi Pezzoli”.

Il Poldi Pezzoli si trova nel cuore di Milano, in Via Alessandro Manzoni, a pochi minuti dalla Piazza del Duomo. Il palazzo che ospita il museo risale al XVII secolo. Gian Giacomo Pezzoli, vissuto nell’Ottocento, concepisce il progetto di creare, nella dimora di famiglia, una collezione d’arte, affiancato da conoscitori e artisti dell’epoca; il risultato è un ambiente caratterizzato, originariamente, da diversi stili architettonici, tutti in perfetta armonia tra loro.

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Alla base della grande scalinata di accesso al piano nobile si trova, immersa nella penombra, una stupenda fontana, a mio parere molto suggestiva.

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L’idea del collezionista era quella di creare sale “adatte” a ospitare le opere di un determinato periodo: nacque così, ad esempio, la sala “gotica”.

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Purtroppo, in una sola notte del 1945,durante la Seconda Guerra Mondiale, tutti i musei milanesi vennero bombardati e anche questo edificio subì gravissimi danni, ma per fortuna le opere erano state trasferite nei rifugi antiaerei.

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Oggi il museo può vantare una delle più ricche e prestigiose collezioni private europee, costituita da quadri, sculture, orologi (ben cinquecento tra pezzi italiani, tedeschi, francesi e svizzeri!), gioielli, antichi vetri, porcellane, ceramiche di epoca arcaica.

Devo ammettere che, inizialmente, mi aspettavo di entrare nel solito museo, con quelle opere “inglobate” da grandi teche di vetro, senza che si possa provare il senso di concretezza che rende l’opera vicina a chi la osserva. Invece, questa casa-museo era diversa, strana, perché non mi sarei mai aspettato di trovarmi all’interno di una sala con “infiniti” orologi, ma proprio questa stranezza mi procurava stupore e curiosità

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Anche nell’ambito della scultura il museo eccelle in qualità. L’opera che mi è rimasta nel cuore è la Fiducia in Dio, dello scultore toscano Lorenzo Bartolini. Io penso sia un’opera di una bellezza ineguagliabile. Venne commissionata all’artista da una donna rimasta vedova che voleva esprimere il proprio abbandono alla fede dopo il lutto. Questi sentimenti vengono concretizzati in una giovane donna nuda, seduta con le mani giunte, in segno di devozione. Realizzata in marmo, si può notare un’altissima qualità della lavorazione che si unisce ad un grande valore spirituale.

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A conclusione della visita, fatto ritorno al piano terra, abbiamo potuto ammirare il vero “pezzo forte”, la Madonna Litta di Leonardo da Vinci, in esposizione a Milano per celebrare i cinquecento anni dalla scomparsa del grande Maestro, morto ad Amboise nel 1519.

Inserita in una imponente cornice dorata, presenta una grande intensità: la Madonna ha il volto candido, incorniciato dai capelli intrecciati e regge amorevolmente tra le braccia il figlio che, intento a nutrirsi, ha lo sguardo assorto, distante. Le figure si stagliano su un suggestivo sfondo collinare, immerso nell’atmosfera, visibile dalle due aperture.

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Le ragazze e i ragazzi della classe III E, Liceo linguistico