Il Teatro della Settimana
IL TEATRO DELLA SETTIMANA
MERCOLEDÌ 5 FEBBRAIO
ODISSEO SUPERSTAR. L'eroe di cui nessuno ha bisogno
regia Collettivo V.A.N.
Produzione T.T.R. Il Teatro di Tato Russo - V.A.N. Verso Altre Narrazioni
con Andrea Di Falco, Gabriele Manfredi, Andrea Pacelli
Gabriele Rametta, Pierantonio Savo Valente
Dopo il successo di “2021: Odissea nello spiazzo”, il Collettivo V.A.N. ricomincia la sua indagine sul mito di Omero seguendo la vita di Ulisse. L’eroe omerico diventerà il punto di vista privilegiato per raccontare, in modo ironico, scanzonato e poetico diverse storie della mitologia che lo vedono protagonista. La storia di Ulisse, fino a diventare Odisseo, dopo il suo grande viaggio, verrà raccontata da dei Musi. Ogni suo gesto lo porterà ineluttabilmente a diventare chi è, in un meccanismo comico incalzante accompagnato dai personaggi più bizzarri della mitologia.
Così come la trasmissione dei poemi omerici era basata sulla voce, sul ritmo e sul canto, così anche la storia di Ulisse diventa la base per una commedia musicale fatta di voci e giochi sonori, dove alla parola-canto si uniscono le tecniche teatrali del Tableau Vivant, della Commedia dell’Arte e del travestimento, stimolando l’immaginazione dello spettatore in maniera ampia e organica.La finzione è un gioco dichiarato: gli attori si travestono per divenire di volta in volta i diversi personaggi della narrazione o per restituire le ambientazioni della vicenda. I loro corpi, le loro voci, pochi semplici oggetti e delle persone disposte ad ascoltarli sono tutto ciò che occorre per accompagnare lo spettatore in un viaggio magico e irriverente al tempo stesso.
GIOVEDI' 6 FEBBRAIO
106 GAROFANI ROSSI- Velia e Giacomo, l’Antifascista
Di Sergio Angelo Notti.
Produzione di Quizzy Teatro di Monica Massone
con Monica Massone e Gianni Masella
Ricordo di Giacomo Matteotti, nel centenario della sua morte.
Una divisione netta del palco per presentare due realtà, una con Velia, la moglie, l’altra con gli assassini, mentre si preparano ad eliminare chi ha osato sfidare il regime con dure parole di condanna. 106 il numero degli interventi che Giacomo Matteotti fece alla Camera, prima di venire barbaramente assassinato, è il titolo di questo atto d’accusa.
Il punto di partenza della pièce viene ribaltato, prende il via dalla cronaca di un giornale del 1967: “Un uomo muore, a 73 anni, fulminato da una scarica elettrica, mentre cambia una lampadina nella sua casa”, quell’uomo era Amerigo Dumini, il capo di quel manipolo di uomini che il 10 giugno 1924 sequestrarono e assassinarono Giacomo Matteotti.
Quest’opera vuole essere Teatro di Narrazione Civile, attraverso un linguaggio storicamente vero, con note verosimili. Un narratore, come uno di noi,
interpretato da Gianni Masella, evoca il racconto e, attra-verso di esso, i protagonisti che "appaiono" sul palcoscenico ad aprire uno squarcio sul passato; Giacomo Matteotti è conosciuto e riconosciuto attraverso la memoria di Velia Titta, impersonata da Monica Massone, una memoria ancora mossa da tremenda commozione per la tragedia appena subita e da un senso di incondizionata dignità e fierezza.
La pièce si caratterizza per la scrittura e la regia di ispirazione cinematografica e per il ritmo incalzante a sottolinearne la drammaticità.
VENERDÌ 7 FEBBRAIO
BOOM ECONOMICO: ANATOMIA DI UNA TRASFORMAZIONE - lezione recitata
testo di Leonardo Casalino e Marco Gobetti
in scena Diego Coscia
Produzione Lo Stagno di Goethe – ets in collaborazione con Unione Culturale Franco Antonicelli
Un nuovo titolo per il progetto “Lezioni recitate” (il formato teatrale attivo da quasi quindici anni, che annovera oltre venti spettacoli in repertorio): il testo “BOOM ECONOMICO: ANATOMIA DI UNA TRASFORMAZIONE”, che per l’occasione viene presentato in anteprima, evidenzia come il boom economico coincise con una più ampia trasformazione della società italiana: come, in realtà, non fu soltanto “economico” e come le sue radici e conseguenze abbiano innervato un periodo ben più ampio di quello vero e proprio, dal 1958 al 1962, che normalmente si considera. Non fu un miracolo, insomma, ma una grande trasformazione: lo sviluppo dell'industria, con il conseguente spostamento di milioni di persone dalle campagne alle città, coincise con la diffusione dell'educazione di massa e favorì l'unificazione linguistica. La trasformazione, quindi, riguardò anche i valori e le mentalità delle persone; soprattutto delle generazioni più giovani, il cui ruolo risultò fondamentale per alimentare la varietà del cambiamento. Inevitabilmente, una così rapida trasformazione fu caratterizzata anche da contraddizioni ed errori; le classi dirigenti furono incapaci di governarla e indirizzarla e non trovarono né favorirono il giusto equilibrio tra interessi generali e interessi privati. Questi limiti, molto bene raccontati dalla letteratura e dal cinema degli anni sessanta, generarono ricadute e criticità politiche, sociali e culturali che si estesero fino ai decenni immediatamente successivi. E non solo.
Al Teatro Giacometti – Novi Ligure
Ultima revisione il 04-02-2025