Premio letterario Amaldi

Sospeso a causa della pandemia, il Premio letterario Amaldi per studenti e giovani autori, realizzato con il concorso di Puntoacapo editore e del contributo volontario delle Famiglie dell'Amaldi, è infine giunto, sabato 20 febbraio, alla proclamazione dei vincitori nelle tre sezioni di Narrativa, Poesia e Traduzione. Hanno partecipato una ventina di concorrenti, provenienti, oltre che dalla nostra Scuola, da altri istituti della provincia e di fuori provincia, con la presenza, anche, di giovanissimi ancora iscritti alla scuola media.

Per gli organizzatori è sembrato importante sottolineare, con questa iniziativa, il valore fondante della Letteratura, anche dal punto di vista della creazione personale. In un momento in cui, anche a causa della pandemia, si assiste a un ripiegamento sull’intimità, sulla dimensione più personale dei valori, le composizioni di studenti adolescenti che frequentano Scuole medie e Liceo testimoniano la capacità di analizzare se stessi e il proprio tempo attraverso la parola. I testi parlano di sogni e desideri, angosce e paure, in un linguaggio non di rado già personale, che prova anche il piacere di costruire un testo funzionale, efficace: in altre parole, “bello”.

Per gli studenti che hanno voluto provare il cimento con la traduzione, la terza sezione proponeva due testi contemporanei, uno di prosa e uno di poesia: la valutazione della Giuria (presieduta dal dirigente prof. Michele Maranzana e composta dai professori del Liceo Amaldi Gianni Caccia, Patrizia Fava, Mauro Ferrari, Amy Peabody e Raffaella Simonassi) ha sottolineato non solo la “correttezza grammaticale” della resa, ma la capacità di comprendere le sfumature, a volte complesse e ambigue, dei due testi proposti.

PRIMO PREMIO (ex aequo) SEZIONE POESIA

Beatrice Repetto, Animali notturni

MOTIVAZIONE DELLA GIURIA: Poesia brevissima ma di grande intensità, in cui l’Autrice gestisce con eleganza il difficile tempo futuro, con la promessa di una rinascita, forse una resurrezione, preceduta dall’attesa nell’oblìo prima di fondersi con le stelle. La nota religiosa si stempera quindi in un panismo cosmico che viene gestito a livello testuale con attento equilibrio.

PRIMO PREMIO (ex aequo) SEZIONE POESIA

Sasha Bisio, Sulla riva dell’ombra

MOTIVAZIONE DELLA GIURIA: Poesia intimista, di intonazione elegiaca, quella di Sasha Bisio; poesia di mancanza e lutto, in cui la natura sembra riflettere lo stato d’animo prostrato dell’Io poetante, tutto reclinato sul dolore e sul venir meno delle proprie radici. La versificazione appoggia con levità il senso, e con senso della costruzione: ne è prova la coerenza del lessico, e ne è spia indicativa il lemma “riverso”, in apertura applicato al salice (e con sottile ambiguità sintattica all’Io poetante) e poi al cuore, a indicare quasi subliminalmente la fusione tra dolore personale e dolore universale, simboleggiato dal salice piangente.

PRIMO PREMIO (ex aequo) SEZIONE PROSA

Cecilia Arianna Coscia, The Final Countdown

MOTIVAZIONE DELLA GIURIA: Il racconto prende spunto dalla realtà, senza però cadere nel cronachistico o nel melodrammatico, descrivendo uno scenario apocalittico ma al contempo realistico di un futuro che potrebbe essere assai prossimo. L’autrice attinge al repertorio di certi racconti e film di fantascienza; il fatto però che la trama non sia particolarmente originale nulla toglie alla vivacità e intensità della narrazione, che ha il pregio di presentare con maestria lo scarto tra situazioni familiari in apparenza quotidiane e la catastrofe che si sta abbattendo sulla terra, segnando un punto di non ritorno anche per i fortunati (ma non troppo) destinati a sopravvivere.

PRIMO PREMIO (ex aequo) SEZIONE PROSA

Rahel Bellarosa, Insomnia

MOTIVAZIONE DELLA GIURIA: Un racconto surreale, a tratti onirico come il tema trattato: un io narrante osserva e descrive la notte e l’effetto che produce su una varia umanità, quando scende a regalare sogni benefici oppure incubi sui quali si proiettano le angosce diurne. I momenti che scandiscono la narrazione sono strutturati come gli atti di un copione teatrale, uno spettacolo di cui l’io narrante è all’inizio spettatore apparentemente esterno alla scena, per finire poi nella conclusione coinvolto nello stesso abbraccio illusorio del sonno. Lo stile, teso e sostenuto senza indulgere quasi mai all’autocompiacimento, marca con una variazione riuscita le varie fasi della narrazione risultando sempre conforme alla materia trattata.

PRIMO PREMIO (ex aequo) SEZIONE PROSA

Leonardo Coscia, La fine

MOTIVAZIONE DELLA GIURIA: Il racconto è costituito da un intenso dialogo dal sapore filosofico tra l’anima di un defunto e una sorta di spirito, dall’esistenza momentanea, che ha il compito di guidarlo negli ultimi istanti di coscienza e di spiegargli che cosa c’è dopo la vita. Ne emerge un quadro freddo e desolante in cui non è contemplato un vero e proprio aldilà e in cui la vita appare come una breve oscillazione tra due nulla; questa visione nichilista però viene riscattata nel finale dall’ultimo gesto concesso al defunto, a riaffermare che l’aver vissuto, sofferto, goduto, amato, dà comunque un senso all’esistenza, anzi ne è il senso stesso.

PRIMO PREMIO (ex aequo) SEZIONE TRADUZIONE

Alberto Coscia, da Raynor Winn, The Salt Path (prosa)

MOTIVAZIONE DELLA GIURIA: La traduzione di Alberto Coscia di un estratto da un’opera narrativa sconosciuta, quindi del tutto decontestualizzato, coniuga aderenza al testo con la capacità di afferrare le sottigliezze e le insidie del testo originale e renderle in un italiano fluente ed efficace.

PRIMO PREMIO (ex aequo) SEZIONE TRADUZIONE

Leonardo Coscia, da Christopher Read, Arcadia (poesia)

MOTIVAZIONE DELLA GIURIA: Leonardo Coscia ha saputo confrontarsi con un testo ricchissimo di complessità insidiose – una descrizione cittadina altamente metaforica della crisi dei valori contemporanei – cogliendo i nessi fondamentali e costruendo un testo italiano perfettamente convincente.

PREMIO SPECIALE SEZIONE PROSA

Giulia Traverso, La biglia di vetro

MOTIVAZIONE DELLA GIURIA: Alla più giovane dei concorrenti e alla freschezza della sua narrazione, dove un oggetto denso di significato fa da trait d'union a una relazione di amicizia sospesa fra l'infanzia e il sogno.