Per il nuovo anno di scuola

Cari Studenti, Cari Genitori, Cari Lavoratori della Scuola, domani, all'Amaldi, in questa comunità di più di milletrecento persone, ricominciamo ad apprendere e insegnare nel nuovo anno scolastico. Per alcuni che arrivano qui per la prima volta per lavorare, studiare, esercitare il difficile mestiere di genitori è un inizio: per altri una ripresa. Per tutti è comunque qualcosa di nuovo, perché non è possibile non cambiare nel cambiamento, e l'Amaldi è cambiato e continua a cambiare.

Non vi sia stupore, in questo. Perchè sappiamo che l'Amaldi è una scuola in cammino, e domani continuerà a camminare e sognare il futuro dei giovani che le si affidano e le vengono affidati. Perchè sappiamo che in tempi incerti una scuola è il luogo dove esplorare orizzonti e percorrere sentieri per dare possibilità di una direzione e di un posto nel mondo. Perchè sappiamo che in tempi disperati una scuola è il luogo dove dipingere l’immagine di una comunità futura rispetto alla quale vi è il compito di autorizzare la speranza. Perchè sappiamo che in tempi disumani una scuola è il luogo dove coltivare l'umanità. Perchè sappiamo che in tempi segnati dal dominio una scuola è il luogo dell'indeterminazione, dove occorre ogni giorno provare a non chiudere la frase, lasciare uno spiraglio per chi vuole entrare senza chiave e senza chiedere permesso e mettere una parola dove crede.

Da domani ciascuno di noi, nessuno escluso, comincerà a fare in tutto questo la sua parte, come può e come deve, perchè c’è qualcosa da fare per tutti, qui, ci sono grandi compiti da svolgere e ce ne sono di più piccoli, ma ognuno di noi, sia esso strada maestra o sentiero, albero o ciuffo d'erba, può essere il meglio di qualunque cosa sia.

Ho rubato parole a Italo Testa, Martha Nussbaum, Andrea Bajani, Douglas Malloch, perchè ho pensato sapessero dire meglio di me. Sono grato a loro e a coloro fra voi che me le hanno suggerite. Buon anno di scuola, siate alberi o ciuffi d'erba.

Il Dirigente