La presenza e l'impegno

Cari Studenti, cari Professori, cari Genitori,

vi scrivo in ore di grande incertezza per il futuro, di fronte alla possibilità che l'aumento dei contagi provochi nelle prossime settimane una chiusura completa delle scuole nella nostra regione, ponendo quindi nuovi dubbi sulla forma che avrà la conclusione dell'anno scolastico, e non solo per le classi quinte.

Vi scrivo anche nelle more delle difficoltà quotidiane nel garantire il servizio scolastico agli studenti in presenza a causa dell'inevitabile stillicidio di assenze del Personale a seguito delle vaccinazioni in corso: si tratta di un problema consistente, che sta assorbendo molte energie da parte di coloro che devono gestire le sostituzioni sul piano organizzativo e operativo.

La ragione per cui ho deciso di rivolgermi a voi in questo modo è però ulteriore.

Nelle ultime settimane ho raccolto da tutti, studenti, insegnanti e genitori, sintomi di stanchezza e difficoltà via via crescenti. Ho avuto modo di ascoltarvi attraverso incontri diretti sia programmati che casuali, ricevendo lettere, messaggi o relazioni. Il tono emotivo di fondo di queste comunicazioni rispecchiava un clima generale di ansia e frustrazione, una sensazione di sovraccarico di lavoro per docenti e studenti; la difficoltà a gestire tempi ed impegni nell'alternanza presenza-distanza, negli orari pomeridiani con l'arricchimento dell'offerta formativa oppure con lo spostamento di alcune attività mattutine (come le interrogazioni) ovvero lo svolgimento di attività di recupero. La mia sensazione è quella di una situazione di crisi significativa, che ha spinto a muoversi per comunicare direttamente la difficoltà non solo docenti e studenti, ma anche alcuni genitori rappresentanti di classe o presenti nel Consiglio di istituto.

Sono naturalmente consapevole che la nostra scuola dimostra livelli di impegno mediamente molto alti sia da parte dei docenti che degli studenti: un atteggiamento che fa onore all'Istituto e a coloro che vi appartengono. Sono pure certo che una parte delle emozioni da me raccolte siano da attribuire alle difficoltà della situazione generale che stiamo vivendo; tuttavia ritengo che una parte di quanto stiamo facendo assieme tenda involontariamente a rendere tale situazione più gravosa: e questo va per quanto possibile evitato.

Vi prego perciò di intendere questo che segue un atto informale di indirizzo per la costruzione solidale, da parte di tutti voi, di una condizione in cui il fare scuola, attività di cui anche le famiglie sono parte con la loro condivisione e il loro sostegno, si realizzi come esperienza di impegno sereno per tutti. Considero di “impegno sereno” una situazione in cui tutti coloro che fanno scuola ogni mattina sanno che la giornata potrà anche essere faticosa, si potrà anche essere messi alla prova e si dovranno affrontare difficoltà, ma nella certezza di una alleanza in cui le proprie difficoltà e gli eventuali errori e fallimenti troveranno negli altri una presenza solidale e collaborante.

Presupposto di fondo di questa scelta di indirizzo è la convinzione che sia preferibile affidare a ogni gruppo classe l'individuazione della propria “giusta misura”, all'interno di indicazioni generali che erano già state fornite all'inizio dell'anno scolastico. Se dovessero tuttavia permanere difficoltà, sarà mia cura intervenire direttamente: in primo luogo per capire con voi dove sta la difficoltà e poi agire con voi per affrontarla.

Dunque, e in sintesi, è molto importante che si riconosca la “giusta misura”

-in una gestione in cui quello che accade ogni giorno in classe o a distanza è stato programmato con ragionevole preavviso, è stato reso noto a tutti i membri del gruppo classe (compresi i colleghi) con un forma di notazione scritta stabile e accessibile, lasciando fuori da questo schema solo “imprevisti” che stimolano l'intelligenza e la creatività senza generare ansie relative alla prestazione;

-nel tener conto, nella programmazione di cui sopra, della presenza di altri impegni della classe nelle stesso giorno o periodo, evitando di collocare più di una verifica scritta nello stesso giorno e la programmazione di verifiche e interrogazioni esclusivamente nei periodi in presenza;

-nell'affrontare le eventuali difficoltà a questo riguardo in un clima di ascolto e di dialogo (fra i rappresentanti di classe e i Coordinatori, fra le classi e gli insegnanti, fra i singoli alunni e gli insegnanti) dove i bisogni di ciascuno vengono riconosciuti e accettati, nella ricerca di soluzioni il più possibile equilibrate;

-nel coordinare collegialmente le attività di verifica e di arricchimento dell'offerta formativa: anzitutto programmandole con significativo anticipo e collocando quanto programmato sull'agenda del registro elettronico; nel caso dell'arricchimento dell'offerta formativa condividendo per quanto possibile preventivamente le sue finalità e modalità con il Consiglio di classe;

-nel riconoscere che una limitazione del carico di lavoro è necessaria, sia per gli studenti che per i docenti, sia nel tempo in presenza che a distanza: se la scuola assorbe quasi completamente i tempi di vita degli individui, ciò va a detrimento sia del piacere di imparare, sia del piacere di insegnare;

-nel riconoscere che il successo formativo è successo di tutti e deve essere raggiunto attraverso la collaborazione anziché il conflitto e l'imposizione;

-nel rispettare gli impegni presi;

-nel tenere, nell'incontro e nel confronto, un comportamento disciplinato e riflessivo.

Tutto questo penso necessario. Inoltre ritengo indispensabile, per affrontare le presenti difficoltà, la capacità di adattamento di fronte a circostanze che possono mutare anche in modo repentino, avendo ben presenti i valori che vanno presidiati: il rispetto e l'attenzione ai bisogni della persona, la cura del lavoro formativo, il dovere di muoversi come comunità solidale.

Grazie del vostro sforzo.

Il Dirigente