La crisi dell’ ex Ilva: una responsabilità educativa
Care studentesse, cari studenti, cari docenti e famiglie, ci ritroviamo oggi in un momento in cui il nostro territorio sta vivendo una fase complessa, che riguarda profondamente Acciaierie d’Italia, l’ex Ilva. Le notizie degli ultimi giorni parlano di scioperi, impianti fermi, lavoratori preoccupati, famiglie in attesa, comunità in allarme. Non è un fatto lontano da noi: è la nostra realtà, la nostra storia, il nostro presente. Anche il nostro Liceo deve occuparsene.
1. Capire la realtà in cui viviamo
Un Liceo forma cittadini consapevoli, capaci di leggere la società e i cambiamenti del territorio. La siderurgia italiana, oggi in grave crisi, coinvolge direttamente Taranto, Genova e Novi Ligure. Lo stabilimento di Novi, attivo dal 1912, è parte della nostra identità e ha trasformato la città, l’economia e perfino il paesaggio. Comprendere cosa accade all’ex Ilva è quindi un tema di educazione civica.
2. Perché parlare di impresa a scuola
La crisi dell’Ilva mostra la fragilità di un sistema produttivo che fatica a innovarsi: costi energetici elevati, domanda in calo, transizione ecologica impegnativa, politiche industriali insufficienti. Eppure l’Italia resta uno dei grandi Paesi manifatturieri d’Europa. La scuola deve quindi fornire agli studenti gli strumenti per capire cosa significa produrre, innovare, competere e lavorare in una filiera complessa come quella dell’acciaio. Non perché tutti debbano diventare imprenditori o tecnici, ma perché da cittadini dovranno prendere decisioni informate su temi che toccano l’interesse collettivo.
3. La formazione scuola–lavoro come comprensione della realtà
La formazione scuola–lavoro non è un adempimento formale, ma un modo per conoscere da vicino imprese reali, professionalità, competenze trasversali e processi produttivi. Per questo abbiamo deciso di sviluppare, insieme al territorio, un Osservatorio sul lavoro e una Scuola di impresa, che offriranno agli studenti occasioni concrete per visitare aziende, dialogare con i lavoratori, osservare impianti e affrontare progetti reali. Quando un grande stabilimento entra in crisi, ne risente tutta la comunità: conoscere l’industria significa saper leggere questa complessità. Questo è il primo passo del nostro percorso.
4. Dalla crisi alla responsabilità educativa
Non possiamo risolvere la crisi dell’ex Ilva o definire piani industriali, ma possiamo fare ciò che solo una scuola può fare: dare ai giovani la capacità di immaginare il futuro del lavoro, dell’impresa, della tecnologia e della sostenibilità. Formare studenti che domani sapranno innovare processi, progettare soluzioni, coniugare sviluppo e ambiente e comprendere che un impianto industriale ha impatti economici, sociali, sanitari e culturali. Per questo vogliamo rafforzare i percorsi scuola–lavoro, la collaborazione con le imprese, gli incontri con professionisti e lo studio della storia industriale del territorio.
5. Un impegno per il territorio
In queste settimane lavoratori scendono in piazza per difendere il proprio futuro. La scuola deve offrire ai giovani gli strumenti per capire le ragioni di tutto ciò e contribuire, un domani, a soluzioni più giuste e sostenibili. Una comunità che conosce la propria storia industriale e la logica dell’impresa, e investe nella cultura tecnica, economica e scientifica, non subisce il futuro: lo costruisce.
Per questo il Liceo raccoglie e pubblica sul sito materiali e approfondimenti dedicati all’ex Ilva: per aiutare gli studenti a comprendere le trasformazioni del territorio, il rapporto tra produzione, lavoro, ambiente e comunità, e per rendere la scuola un luogo in cui si impara a interpretare la realtà. Solo così formiamo cittadini consapevoli e responsabili, capaci di partecipare attivamente alla vita della società.
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Ultima revisione il 23-11-2025
