Il Liceo Amaldi vincitore al VII Certamen “Giovanni Reale”

La cerimonia di consegna dei premi è avvenuta stamattina, nell’Aula Magna del Liceo “Cesare Balbo” di Casale Monferrato, preceduta dalla Lectio Magistralis del Prof. Ivano Dionigi -Professore Emerito di Lingua e Letteratura Latina, già Magnifico Rettore dell’Università di Bologna- dal titolo “Benedetta parola. La rivincita del tempo” e seguita da un dialogo con gli studenti.

Questa la motivazione che ha accompagnato il premio della nostra Chiara: "Il commento proposto dalla candidata coglie con perspicacia e intelligenza il significato complessivo del testo isocrateo, operando personali e puntuali collegamenti sia all'interno del quadro filosofico dell'autore, in un'ottica di efficace confronto con il passo tucidideo, sia nell'attualizzazione del tema della parola"

Complimentandoci con Chiara, pubblichiamo una sua riflessione sull'evento:

"L’evento ha visto come protagonista il Professor Ivano Dionigi, che ha tenuto una Lectio Magistralis sul suo ultimo saggio “Benedetta parola. La rivincita del tempo”. L’intervento, infatti, interamente dedicato all’ esaltazione dell’importanza di un uso corretto e consapevole del linguaggio, alla scoperta delle origini delle parole di cui si compone il nostro lessico, si è ricollegato al tema su cui verteva la prova di traduzione e commento, svoltasi lunedì 28 novembre. La cerimonia di premiazione dei vincitori del Certamen ha costituito soltanto il momento conclusivo di un evento unico, in cui ho avuto la possibilità di costatare il fatto che il Liceo Classico non è una realtà chiusa e anacronistica, “morta”, come molti sostengono: al contrario, la grande partecipazione di studenti da tutto il Piemonte mi ha fatto comprendere quanto effettivamente le nostre materie d’indirizzo costituiscano una importante risorsa e anche, per molti, un’autentica passione.
Occasioni come questa sono vitali: è in simili momenti che si ha la sensazione che il termine “competere” riacquisti il suo significato etimologico, dal latino “cum” e “petere”, andare insieme nella medesima direzione (come ha ben ricordato il Professor Dionigi). Ho avvertito, infatti, un forte senso di comunità, in cui un passo di Isocrate ha avuto il potere di unire, seppure per breve tempo, persone sconosciute, accomunate soltanto dalla volontà di mettersi in gioco, provando a ridare vita alle parole di un oratore vissuto quasi 2400 anni fa.
Il discorso del Professor Dionigi mi ha fatto riflettere sull’utilizzo spesso sbagliato e superficiale che si fa delle parole, che hanno il potere di fare del bene, e quindi di curare come una medicina, ma allo stesso tempo sono in grado di causare tanto male a chi ci sta intorno. Penso che tutti noi presenti ci siamo sentiti in qualche modo chiamati in causa: troppe volte la parola viene ridotta a mero veicolo, mezzo linguistico, dietro al quale cerchiamo di nascondere ignoranza e ipocrisia. Essa, invece, è verità e “logos”: il pensiero abita la parola, che a sua volta da questo è generata. L’insegnamento che intendo portare sempre con me è la consapevolezza dell’importanza di risalire al valore più vero, autentico delle parole. Costruire e ricostruire legami, partendo proprio dalla comunicazione, è l’unica soluzione per fare pace fra noi, uomini del presente, ma anche per imparare ad ascoltare ciò che i nostri “padri”, nonostante tutto, hanno ancora da dirci.

Chiara Mutti, IV ACL

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