Essere tutti qui


ESSERE TUTTI QUI
UNA RIFLESSIONE DEL DIRIGENTE
 
Fra due giorni questa scuola riaprirà le sue porte a tutte le ragazze e a tutti i ragazzi. Tutti, nessuno escluso, i nuovi iscritti e quelli che c’erano già, quelli che non l’hanno mai vista e quelli che non hanno più avuto modo di sedere nelle aule e incontrare i propri insegnanti a partire da un giorno di febbraio che ormai pare a tutti noi lontanissimo.

Tutte le ragazze e tutti i ragazzi potranno entrare nelle loro aule e fare scuola con i loro professori, come si è sempre fatto, mentre intorno a loro si muoverà quel mondo di lavoratori che permette agli uni e agli altri di stare insieme, tutti i giorni allo stesso modo: collaboratori scolastici che presidiano lo spazio fisico, tecnici che sorvegliano le attrezzature, impiegati che amministrano, personale che organizza e dirige. E oltre a loro, ogni giorno, ci saranno quegli insegnanti che dopo aver lavorato in classe dedicano ancora una parte del loro tempo ad aiutare a presidiare lo spazio fisico, sorvegliare le attrezzature, amministrare, organizzare, dirigere. E poi, fuori, ci saranno le famiglie che aiutano con il loro sostegno.

Tutti sappiamo che da febbraio ad oggi questo mondo non si è mai fermato: gli insegnanti hanno continuato a fare lezione e gli studenti a parteciparvi, il personale non docente a far funzionare l’istituzione scolastica, i genitori ad essere presenti. E tutto questo dalle proprie case, anche nei momenti più terribili dell’epidemia e del confinamento. E’ stato uno sforzo enorme, che presupponeva però qualcosa di invisibile: la fiducia nel futuro, nel fatto che un giorno saremmo di nuovo stati tutti qui, non solo con i nostri pensieri e le nostre azioni, ma anche con i nostri corpi.

E ora siamo qui. Ma quello che per molti di voi sarà un nuovo inizio per alcuni di noi sarà una piccola e grande conclusione. Lo sarà per tutti quei lavoratori che fin dai mesi più bui sono stati qui per preparare la piena riapertura, che hanno trasformato la scuola in un cantiere per ricominciare ad essere qui tutti insieme. E’ stata un’estate lunghissima, che si è conclusa con giorni di lavoro febbrile, non solo del personale dell’Amaldi, ma anche di chi ha operato con il Comune, la Provincia e gli Uffici scolastici, le Ditte e le Imprese per aiutare l’Amaldi ad aprire per tutti e in sicurezza questo lunedì di metà settembre. E’ stata l’estate di chi ci ha creduto, testardamente e fino in fondo.

Abbiamo lavorato per garantire l’igienicità e la funzionalità degli ambienti, la presenza delle persone con i dispositivi e le cautele indispensabili. Per fare questo abbiamo dovuto agire sugli spazi, sugli arredi scolastici, sulla collocazione dei gruppi, sui tempi, sull’organizzazione del lavoro e della didattica. Abbiamo cominciato a farlo per gli esami di Stato, abbiamo proseguito per gli esami integrativi e di idoneità, per i corsi PAI. Dal momento in cui abbiamo cominciato a rientrare nell’edificio scolastico, ma già da prima per un piccolo gruppo di noi, abbiamo operato per avervi tutti qui, ogni giorno. Un lavoro enorme per avervi assieme solo negli edifici in cui l’Amaldi fa scuola da quando è nato, senza costringervi a dislocarvi anche altrove, oppure a fare turni di presenza e assenza. Essere riusciti a realizzare queste condizioni nelle modalità e nei limiti prescritti dalle norme per la prevenzione e il controllo del contagio è già per noi un grande successo.

Ma ora abbiamo bisogno del vostro aiuto per continuare restare qui tutti insieme, con la prevenzione e il controllo che un grande ambiente di lavoro comunitario richiede. Per presidiare la salute di tutti e continuare a garantire che la scuola possa fare la scuola, essere un luogo dove si cresce assieme, in presenza, oppure dove si continua a crescere assieme nella relazione mediata da strumenti elettronici. Non abbiamo un compito facile, in un momento in cui la diffusione dei contagi torna a farsi minacciosa. Abbiamo istituito forme di triage non invasivo, orari di ingresso e uscita scaglionati, intervalli in momenti diversi, collocazioni rigidamente distanziate degli arredi di classe, regole precise per la circolazione, la presenza e la compresenza delle persone, procedure ferree di aerazione, di igienizzazione e sanificazione, abbiamo stipulato patti, prodotto protocolli, e vademecum. Ma non basta. Oggi la nostra scuola è un ambiente dove la salute di tutti sarà protetta in misura molto maggiore di quanto avviene in numerosi ambienti sociali di vita quotidiana in cui ciascuno di noi è presente ogni giorno. Ma senza il vostro aiuto di tutti i giorni tutto questo sarà vano.

Siamo coscienti del sacrificio che chiediamo a tutti: stare in certi luoghi e non in altri, comportarsi responsabilmente e sistematicamente in un certo modo, rispettare fedelmente tempi prescritti, imparare un nuovo galateo dello stare insieme. Molte di queste necessità sono e saranno frustranti. Ma pensiamo che lo stare insieme in sicurezza, nonostante tutto, sia un premio cui vale la pena di non rinunciare. E continuare a lottare, perché non è tutto a posto, nonostante tutto il nostro lavoro. Stiamo attendendo disposizioni, forniture di dispositivi e arredi, non abbiamo ancora il personale al completo, stiamo operando per garantire un uso corretto delle palestre. Ma, ancora una volta, nonostante tutto, nonostante tutti i limiti e le imperfezioni, pensiamo che tutto questo valga la pena, e pensiamo che l’Amaldi stia svolgendo il suo ruolo come meglio non avrebbe potuto. Pensiamo che con il vostro aiuto continuerà a farlo, magari anche nei momenti in cui ci saranno studenti e insegnanti che dovranno fare nuovamente scuola attraverso il web, con più consapevolezza e strumenti di quanto già è stato fatto durante l’emergenza. Perché anche su questo, come su tutto il resto, si sta lavorando e si è lavorato in questi lunghissimi mesi.

E, ancora una volta, tutto questo sarà possibile solo con l’aiuto di tutti voi, se tutti voi sarete capaci di cooperare seguendo e le regole e cercando di essere regolarmente informati di tutto quanto accade e vi chiediamo di fare, per il bene di tutti.

Un grazie con tutto il cuore a tutti coloro che sanno e che hanno lavorato con noi, in questi mesi, dentro e fuori la scuola.

Un augurio con tutto il cuore a tutti, per il tempo che viene. Bentornati, benvenuti.

Michele Maranzana