Consegna della Donazione "Roberto Guerra"

Si è svolta  presso la Sala dei Tesori Sacri del Museo dei Campionissimi, la cerimonia annuale con cui gli ex compagni di classe di Roberto Guerra, Mariano Fasciolo e Rudy Bertocchi, donano un generoso contributo al loro vecchio Liceo Classico, in loro memoria.

La somma, come nei precedenti anni, sarà destinata al sostegno dell'attività teatrale del Liceo Amaldi.
Nel corso dell'incontro, la professoressa Lucina Alice ha informato i donatori circa l'utilizzo delle risorse nel precedente anno e i progetti per l'anno corrente, e il Dirigente Maranzana ha invitato i membri dell' "Associazione Roberto Guerra" a partecipare alla programmazione dell'attività teatrale, per poter così insieme creare memoria e costruire futuro.

Come Responsabile di Area del Progetto, Lucina ha ricordato che il teatro è un "Grande gioco della verità", rammentando come "nel suo “Per un teatro povero” Grotowski, riflettendo sulla società contemporanea, scrive che il ritmo della vita nella civiltà moderna è caratterizzato dalla velocità, dalla tensione, da una sensazione di catastrofe.
Tutto questo genera una condizione esistenziale di sofferenza, che viene dalla percezione di mancanza di totalità, e che ci porta alla dispersione e alla dissipazione di noi stessi. Da una parte infatti amiamo essere “scientifici”, anzi, è l’andamento del mondo contemporaneo che ce lo impone, e quindi ci muoviamo sul piano chiaro e distinto della razionalità, dall’altra la nostra esistenza biologica reclama legittimamente a gran voce attenzione e spazio. Viviamo così perennemente divisi tra intelletto e istinto, pensiero ed emotività, prigionieri di una dialettica irrisolta.
In questo quadro il Teatro, in quanto esperienza di integrazione, composizione e ricomposizione assume una funzione terapeutica, anzi, salvifica. Per chi lo scrive, per chi lo fa e per chi lo guarda.
Essendo noi una scuola con un Laboratorio Teatrale importante, e un pubblico che ha imparato ad essere tale grazie ad una pluralità e pluriennalità di esperienze, possiamo lavorare concretamente su ruolo e funzione degli attori e del pubblico.
I ragazzi, quando recitano, o imparano a recitare, infrangono le barriere che li circoscrivono, si liberano dalle fratture che li ostacolano , dalle false verità con le quali cercano di proteggersi da se stessi e dagli altri, rimuovono i limiti generati dalla loro inconsapevolezza o mancanza di coraggio. In una parola riempiono tutti i vuoti, realizzano pienamente se stessi, attraverso un agire integrato della mente e della passione, dell’intelligenza e del cuore. Tutto questo però è possibile se solo anche quelli che li guardano sono disposti a strapparsi via le maschere, a giocare a carte scoperte. Quello che accade tra attore e spettatore è sempre un incontro intimo, ma allo stesso tempo visibile, senza filtri o diaframmi. Tra i due si crea un rapporto paragonabile, dice ancora Grotowski, all’espressione di un amore profondamente radicato e autentico tra due esseri umani impegnati alla ricerca della loro verità. Entrambi compiono un atto dell’anima, nella dimensione della propria fisicità. Vivono pertanto una doppia armonia : la relazione con l’altro e l’ incastro perfetto delle diverse parti del proprio sé.
In quest’ottica il nostro Istituto sta lavorando anche alla presentazione di una propria stagione teatrale, il cui titolo non a caso sarà “Sfide”, per moltiplicare e qualificare le occasioni che permettono ai nostri ragazzi di imparare e vivere anche il mestiere dello spettatore, di chi, in omaggio al nome che porta, sa guardare e guardarsi in verità e profondità, sia nello spazio del proprio presente, sia nella scommessa sul proprio futuro.
Tutto questo è parte integrante del nostro nuovo piano di scuola, “Amaldi 2.0”, che, proprio attraverso l’offerta di diverse esperienze culturali, di cui il Teatro rappresenta una delle forme più alte, vuole formare dei giovani competenti nella conoscenza più vera di quello che sono e possono diventare, attraverso la più bella di tutte le avventure, quella dell’ autonomia, della comprensione e della compiutezza."