Auguri alla Comunità scolastica

Davvero, viviamo con misteri troppo prodigiosi
per essere compresi.

Come l’erba possa essere nutrimento nella
bocca degli agnelli.
Come fiumi e pietre siano per sempre
devoti alla gravità
mentre noi sogniamo di elevarci.
Come due mani si tocchino e i legami
non siano mai spezzati.
Come le persone si avvicinino, per delizia o per
le cicatrici del danno,
al conforto di una poesia.

Lasciami prendere le distanze, sempre, da chi
pensa di avere le risposte.

Lascia che io faccia compagnia sempre a chi dice
“Guarda!” e ride di stupore,
e china la testa.

Mary Oliver, da Evidence: Poems

Il compimento della discesa di Dio nella condizione umana: «Il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi» (Gv 1,14); la presenza o l'attesa di un bambino; una famiglia come spazio dove amare ed essere amati; un luogo sicuro; la libertà dalla paura e dal bisogno; la speranza di rinnovamento; la pace. Cristiani o non cristiani, tutti coloro che festeggiano il Natale trovano in questo elenco almeno una ragione di festa che appartiene anche a loro. Cristiani o non cristiani, conoscono il seguito della storia del Verbo incarnato: la nascita in un Paese oppresso; la minaccia di morte, la fuga in un luogo straniero, la scelta della povertà e della militanza spirituale nonviolenta, la persecuzione da parte dei Poteri costituiti, l'arresto, la condanna, il supplizio, la Crocefissione. Così è stato accolto in mezzo a noi: così i bambini, i profughi, i senza terra, i nonviolenti che dicono di no in troppe parti del mondo. Così i poveri in ogni parte del mondo. Così troppe volte, con la sensazione che non finirà mai.

A Betlemme, dove tutto per i cristiani ha avuto inizio, quest'anno non si festeggia. Sappiamo tutti perchè, e solo possiamo chinare la testa. Duro festeggiare dinanzi all'iniquità, al dolore degli altri, quello che conosciamo e non conosciamo mai fino in fondo. A volte è lontanissimo da noi, a volte è il dolore di un parente, di un amico, di un vicino.

Duro fare auguri non di cartapesta.

Eppure i misteri prodigiosi, piccoli o grandi, esistono, e possiamo ancora ridere di stupore per piccoli e grandi miracoli, pur sapendo che ci mancano le risposte. C'è qualcosa anzichè il Nulla. I bambini nascono. Possiamo ancora amare. Tutto questo c'è.

Facciamo dunque festa per questo, facciamo festa per il Diritto di ogni essere umano alla gioia, facciamo festa come si fa in inverno per risvegliare la primavera. Buon Natale di Speranza per quello che verrà, a tutte e tutti voi, a tutti.

Il Dirigente